Il quarto testimone by Pinna Paolo Parpaglia

Il quarto testimone by Pinna Paolo Parpaglia

autore:Pinna Paolo Parpaglia [Parpaglia, Pinna Paolo]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Newton Compton editori
pubblicato: 2023-05-27T22:00:00+00:00


50

Le mancava quella sensazione.

Svegliarsi la mattina e sentire il battito del cuore leggermente accelerato, fare colazione, lavarsi e vestirsi sempre con la mente rivolta a quello che avrebbe dovuto dire e fare dentro un’aula di giustizia. Nell’altra vita, prima della fucilata al petto, con il tempo e l’abitudine erano sempre di meno i processi che riuscivano a farla emozionare. In questa nuova vita, però, quello di Echenim era il suo unico processo e lo viveva come il primo giorno di lavoro. Appena sveglia non si domandò se sarebbe stata una giornata quasi buona o non buona, si domandò invece se sarebbe stata all’altezza di quel compito. Proprio come le era capitato a ventisei anni, quando aveva dovuto difendere il cugino nel primo processo della sua carriera e non era riuscita a chiudere occhio tutta la notte.

Lentamente, con gesti pesati, godendosi l’adrenalina che le scorreva nelle vene, si preparò per uscire sapendo che per quel giorno il processo di Echenim Destiny era il suo unico impegno. Anche quella era una novità. In genere era sempre in ritardo, chiudeva la porta di casa e rientrava due minuti dopo per prendere qualcosa che aveva dimenticato e, mentre correva trafelata verso il palazzo di giustizia di Cagliari, le capitava di ricevere la telefonata di una cliente che la aspettava davanti a quello di Oristano per un’udienza di cui si era totalmente dimenticata. E tra un’udienza in tribunale e una in corte d’appello, erano corse da una cancelleria all’altra, atti da notificare, telefonate da fare, colleghi da incontrare, pubblici ministeri da ghermire. Era la sua caotica normalità.

Quel giorno no. Tutto era calmo, al di fuori del battito del cuore che non accennava a stabilizzarsi. Osservò allo specchio dell’ingresso la sua immagine riflessa, con Frida seduta composta ai suoi piedi che si specchiava con lei.

«Che dici Frida? Vado bene?».

Per l’occasione aveva acquistato tailleur, camicia e scarpe nuove, senza preoccuparsi del prezzo.

«Si accontenteranno. Fammi gli auguri. Se non torno, sai dove trovare scatolette e croccantini».

Prese le chiavi, la borsa da lavoro appesantita dal grosso fascicolo di Echenim, la borsetta e uscì. Frida rimase ferma davanti alla porta di casa. Due minuti dopo Antonella rientrò.

«Come i vecchi tempi, eh, Fridina?».

Appoggiò le borse sul mobile dell’ingresso e raggiunse a passo svelto la stanza-studio che con il tempo era diventata un enorme ripostiglio, pieno di tutto quello che non sapeva dove altro collocare. Da un armadio, tra due vecchi cappotti, estrasse una gruccia dalla quale pendeva la sua toga. L’ultima volta che l’aveva toccata era stata un paio di settimane dopo il risveglio dal coma, quando il suo desiderio di lasciarsi tutto alle spalle e abbandonare per sempre la professione era una voce dentro il cervello che non taceva mai. Tanto opprimente che una sera aveva ceduto, aveva messo la toga dentro un sacco nero della pattumiera e l’aveva lasciata fuori nel bidone della raccolta indifferenziata. Dopo una notte agitata, prima ancora che il sole sorgesse e i camion della nettezza urbana iniziassero i loro giri, era scesa in strada ancora con la camicia da notte e l’aveva riportata a casa.



scaricare



Disconoscimento:
Questo sito non memorizza alcun file sul suo server. Abbiamo solo indice e link                                                  contenuto fornito da altri siti. Contatta i fornitori di contenuti per rimuovere eventuali contenuti di copyright e inviaci un'email. Cancelleremo immediatamente i collegamenti o il contenuto pertinenti.